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Scuola, il Tar “congela” la mobilità per i docenti

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“I docenti si sono rivolti ai giudici amministrativi protestando per una disparità di trattamento da parte del Miur. “Costretti ad accettare la cattedra in altre città”. Accolta la loro richiesta, udienza di merito fissata per ottobre”

Mentre gli studenti liberi da esami si godono le vacanze, negli uffici scolastici e al ministero dell’Istruzione si lavora per l’assegnazione delle cattedre dei docenti. Molti gli insegnanti che, secondo quanto stabilisce la riforma della “Buona scuola”, dovranno fare i bagagli per coprire i posti vacanti anche in regioni o province diverse da quelle di residenza (la cosiddetta fase ‘straordinaria di mobilità’ ndr.). Il Tar ha però accolto il ricorso presentato da 198 palermitani assistiti dagli avvocati Angela e Stefania Fasano sospendendo l’ordinanza del ministero e rinviando l’udienza di merito al prossimo 20 ottobre. Una decisione che potrebbe rimettere in discussione l’intero sistema di assegnazione delle cattedre e cambiare nuovamente le assegnazioni degli insegnanti molti dei quali potrebbero riavvicinarsi, se non tornare, a casa.

Il ministero ha, di fatto, diviso il personale docente in categorie diverse in relazione alle graduatorie di provenienza e dell’anno di assunzione. Per il Miur i docenti assunti entro il 2014/2015 possono proporre domanda di mobilità “su scuola” e gli idonei del concorso del 2012 possono confermare la sede di titolarità nella provincia in cui hanno avuto l’assegnazione provvisoria. Gli immessi in ruolo dalle graduatorie delle cosiddette “fasi B e C” devono accettare la mobilità nazionale.

Questa “divisione” tra docenti è stata operata con un’ordinanza del Miur dell’8 aprile 2016. Il provvedimento modifica l’articolo 73 della legge 107/2015 secondo cui “la mobilità territoriale e professionale del personale docente opera negli ambiti territoriali, coinvolgendo tutti i docenti senza distinzione alcuna”.

“L’ordinanza ministeriale – spiega a Palermo Today l’avvocato Angela Fasano – ha introdotto una grave, illegittima e irrazionale modifica alle prescrizioni poiché permetterà, unicamente ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l’anno scolastico 2014/2015, di precedere e di conseguenza di scavalcare i nuovi assunti. Il Miur ha violato i principi costituzionali della parità di trattamento. Un’ordinanza del ministero non può scavalcare la legge 107″. “Si è riaperta – aggiunge – la speranza per migliaia di docenti siciliani costretti a varcare lo Stretto poiché scavalcati dai vecchi assunti. L’ordinanza del Tar è importantissima. I giochi sono aperti per tutti, anche in termini risarcitori”.

Decisiva diventa a questo punto l’udienza di ottobre. Due gli scenari possibili: se i giudici accolgono il ricorso nel merito si dovrà rimettere in discussione tutto il sistema ad anno scolastico già iniziato. “Se invece l’istanza non sarà accolta – precisa l’avvocato Fasano – ricorreremo alla Corte di Giustizia perchè la disparità di trattamento creata dal ministero è contraria anche agli standard comunitari. Intanto fino al 20 luglio è ancora possibile presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”.

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