* ATTENZIONE: CHI HA RICEVUTO UN DECRETO DI RICOSTRUZIONE DI CARRIERA DEVE PORRE LA MASSIMA ATTENZIONE.
Occorre, a tal fine, esaminare l’ultima pagina del Decreto.
Il lettore attento si accorgerà che vi è inserita, nell’ultimo rigo, una postilla: “…avverso il presente Decreto, si potrà proporre impugnazione a norma dell’articolo 63 e seguenti del Decreto Legislativo 30/03/2001 n. 165 e ss”.
Cosa vuol dire ciò tecnicamente? Vuol dire che nel momento in cui il docente riceverà il decreto di ricostruzione di carriera, da parte della scuola di titolarità che lo ha elaborato (e con visto della RTS competente), lo dovrà immediatamente contestare, ex articolo 63, nelle parti in non vengono espressamente valutati i periodi di pre-ruolo statale PER INTERO (ove reso), E AI PERIODI DI PRE RUOLO PARITARIO PER INTERO.
Chi non presenta impugnativa stragiudiziale ex articolo 63 – con annessa istanza di rettifica in autotutela ex lege n. 241/90 e interruzione della prescrizione, oltre che messa in mora – rischierà di perdere il diritto alla liquidazione (soprattutto adesso che sulla questione paritarie dovrà intervenire la Corte di Giustizia sul punto dopo il “NO” secco della Corte Costituzionale) di importanti somme di denaro, a titolo di arretrati contrattuali che, superati anche i 10 anni di pre – ruolo, possono essere liquidate anche nella misura pari a 50.000,00 euro, come di recente liquidate ad una nostra assistita.
Senza trascurare, poi, la rilevante circostanza degli scatti stipendiali e dei benefici riconnessi anche alla mobilità.
Pertanto, chi ha ricevuto il decreto di ricostruzione di carriera, senza perdere tempo, dovrà applicare la superiore tutela, rischiando, nel caso di inerzia, di perdere il proprio diritto soggettivo di credito, oltre che giuridico, nei confronti del MIM e dello Stato.
* E se il mio decreto è prescritto? Non occorre allarmarsi, atteso che con istanza integrativa di rettifica in autotutela, si potrà richiedere l’emissione di un nuovo decreto e nel caso di silenzio della PA scolastica, si potrà contestare quest’ultimo.
Come fare per non perdere i benefici economici, giuridici e della ricostruzione di carriera, anche agli effetti pensionistici?
La pronuncia della Corte Costituzionale del mese di luglio 2021 non deve scoraggiarci perché sul punto si dovrà esprimere la Corte di Giustizia dopo il rinvio pregiudiziale, azionato in sede processuale dal Tribunale del Lavoro di Padova.
Nelle more dovete rendere “dormiente” il vostro diritto paritario e non prestare assenso ai decreti di ricostruzione di carriera che negano, nelle pagine 3 e seguenti, la piena valutazione del servizio che vi spetta di diritto. Altrimenti lo perderete per sempre e nel caso la situazione giurisprudenziale dovesse mutare in positivo non potreste più pretendere alcunché.
Occorre predisporre una istanza di rettifica in autotutela ex lege n. 241/90 alle amministrazioni scolastiche e contabili dello Stato, per il tramite di GIURIDICA.
Per tutti i docenti di ogni ordine e grado, anche post 2008.