La depressione è invalidante – CRISI DI PANICO: chi ne è malato ha diritto ai benefici della Legge 104.
A cura dell’avvocato Silvia Messina
La legge 104/1992 concede numerosi benefici ai soggetti con disabilità, in particolare, la depressione è una malattia invalidante cui è riconosciuta pari dignità rispetto ad altre infermità in quanto le patologie psichiche, nei casi più gravi, possono rappresentare un handicap, una riduzione della capacità lavorativa e la necessità di ausilio per lo svolgimento delle attività quotidiane.
Si tratta di invalidità, causata dallo stato ansioso-depressivo, quando da ciò deriva una riduzione della capacità lavorativa.
La disabilità è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come «una limitazione o una perdita — derivante da un’alterazione — della capacità di eseguire un’attività nella maniera o nel range considerato normale per un essere umano». Il riferimento al termine «attività» è inteso, nella maggior parte dei casi, come capacità lavorativa, ma è necessario comprendere nel termine anche la restrizione allo svolgimento delle varie attività della vita che sono proprie degli individui di quell’età e quindi le restrizioni allo svolgimento delle varie attività degli individui anche anziani.
La depressione: un male oscuro, insidioso ed infimo .
Un calvario, una malattia che ti toglie le forze, il respiro, la voglia di fare. Una patologia che non sempre ottiene degna tutela legale. E questa, in estrema sintesi, per chi ne soffre, è una delle più grandi ingiustizie che aleggiano nel nostro Stato.
Potremmo definirla come la malattia delle malattie: a scatenare la patologia sono spesso traumi psicologici o fisici.
Colpisce come un fulmine a ciel sereno, per questo è infima. Poi, ad un tratto, il normale tran tran quotidiano casa, famiglia, amici, lavoro viene distrutto. Lavorare diventa sempre più difficile se non impossibile, la forza di fare ci abbandona.
In particolare, i benefici ottenibili dalle persone malate di depressione sono connessi al grado di disabilità riconosciuto. Inoltre, qualora il soggetto depresso sia totalmente inabile, questi avrà diritto all’assegno di accompagnamento.
Il nostro obiettivo è quello di rendere i soggetti affetti da depressione consapevoli dei loro diritti ed accompagnarli in un percorso per orientarsi nel sistema Giustizia.
La finalità, dunque, è quella di rappresentare un punto informativo e di contatto sul territorio, per consentire a tutti di affrontare consapevolmente le problematiche legate all’accesso alla giustizia a garanzia dei propri diritti.
Pertanto, nel caso in cui l’invalidità non vi venisse riconosciuta, così ledendo di fatto il diritto garantito ex art. 32 della Costituzione, sarà possibile rivolgersi al nostro studio legale per ottenere tutta l’assistenza necessaria.
Infatti, contro i provvedimenti di diniego concernenti il mancato riconoscimento delle minorazioni fisiche o psichiche e della prestazione sono previsti due strumenti di tutela: uno di carattere amministrativo (Il ricorso amministrativo è ammesso esclusivamente contro provvedimenti di rigetto o di revoca dei benefici), l’altro giudiziario (ovvero il ricorso contro il giudizio sanitario della commissione medica per l’accertamento dell’invalidità).
Ecco le nostre principali attività:
- indicazioni sui costi e tempi della giustizia in caso di verbale di accertamento medico legale negativo ;
- indicazioni sugli adempimenti necessari per avviare una causa;
- esame del caso e orientamento sul percorso legale da intraprendere;
- informazione e orientamento sulle tematiche di maggiore allarme sociale (violenza di genere, stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sulle donne e sui minori, tutela del malato, diritto del lavoro e previdenziale);
- informazioni sugli strumenti alternativi alla giustizia ordinaria per la risoluzione delle controversie;
- indicazioni sulla difesa d’ufficio e Patrocinio a spese dello Stato (compilazione on-line della domanda)
Per info sulle nostre attività legali in materia di depressione : studiolegale.fasano@alice.it – Whatsapp: 334/8120803