Il Parlamento Europeo con comunicazione dell’11.06.2018, pervenuta in data 14.06.2018, ha qualificato la nostra petizione per il riconoscimento del punteggio pre ruolo paritarie “ricevibile” nell’ambito delle attività dell’unione europea. CLICCA QUI PER PRENDERE VISIONE DEL PROVVEDIMENTO.
Le questioni sollevate, inoltre, saranno trasmesse e decise anche da una apposita Commissione per l’Occupazione e gli Affari Sociali.
Il caso, quindi, per la prima volta nella storia, ha assunto una dimensione comunitaria grazie alla nostra petizione ed all’impegno profusa dei docenti del Comitato Nazionale per il Riconoscimento del Pre Ruolo Paritarie.
Il caso, ad sintetim, verrà definito dalla Commissione permanente presieduta da Cecilia Wikstrom avendo la stessa rilevato la valenza giuridica della questione sollevata.
Ecco uno stralcio di quello che abbiamo domandato:
INQUADRAMENTO GIURIDICO DELLA VICENDA (PREMESSE DI FATTO)
- Lo Stato italiano, rappresentato dal I.U.R. (Ministero Istruzione Università e Ricerca) nella persona del suo ministro pro tempore, nega agli odierni istanti il riconoscimento giuridico ed economico del servizio di insegnamento pre-ruolo svolto dagli stessi in istituti scolastici paritari.
- Nella specie, lo Stato italiano, applicando una condotta che abbraccia lapalissianamente il principio di discriminazione lavorativa, riconosce oggi il servizio pre-ruolo ai soli docenti che hanno svolto tale prestazione in istituti statali.
- I docenti, come gli istanti, che invero hanno svolto il servizio pre-ruolo in istituti paritari non statali – oggi – si vedono immotivatamente negato tale diritto.
- Lo Stato italiano, quindi, in assoluto spregio della normativa comunitaria sta legittimando all’interno dei propri confini la seguente condotta: ammette la presenza di docenti di serie A e docenti di serie B (id est: gli odierni istanti) in relazione alla sola provenienza statale e non statale.
- Lo Stato italiano nega tale diritto sia ai fini della ricostruzione di carriera sia ai fini dei trasferimenti dei docenti su domanda di parte (cd mobilità territoriale).
- Gli istanti, allora, non potendo far valere tale punteggio, sono altamente penalizzati sia a livello lavorativo, sia in relazione alla loro dignità professionale.
- Condotta e atteggiamento amministrativo certamente discrepante con la normativa comunitaria.E’ considerevole notare che gli istanti, docenti della scuola statale italiana, – ancor prima dell’immissione in ruolo – indi della STABILIZZAZIONE CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO, hanno prestato servizio pre – ruolo in istituti paritari, al pari dei colleghi che hanno reso il pre ruolo in istituti statali.
- Gli istanti indi, prima dell’immissione in ruolo – hanno reso una prestazione di lavoro subordinato presso Istituti scolastici paritari rientranti nella seguente previsione normativa nazionale: la legge 10 marzo 2000, comma 1, n. 62, recante «Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione» che all’art.1 recita: «il sistema nazionale d’istruzione, fermo restando quanto previsto dall’art. 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali”. Il riconoscimento della parità scolastica inserisce la scuola paritaria nel sistema nazionale di istruzione e garantisce l’equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti, le medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato, l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale e, più in generale, impegna le scuole paritarie a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola.
Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico e devono accogliere chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi; compresi gli alunni e studenti con handicap.
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Questo provvedimento è storico – commenta l’avvocato Angela Maria Fasano. Finalmente le gravi disparità di trattamento sono approdate presso una Istituzione Comunitaria.
Il sacrificio imposto ai soggetti in questione, non avendo carattere temporaneo, va oltre la giustificata necessità di risparmi immediati per il contenimento della spesa pubblica e, quindi, va oltre la insindacabile discrezionalità del legislatore, sfociando in una arbitraria, e comunque palesemente eccessiva e sproporzionata solo per alcuni, compromissione degli interessi colpiti dal divieto di computo del punteggio”.
Quindi, l’evidenziato divieto, che si produce solo per alcuni dei soggetti destinatari delle disposizioni de quibus, viola l’art. 3 della Costituzione sotto il profilo della disparità di trattamento tra soggetti che presentano parità di qualifica e anzianità di servizio!!!!
Per questo il citato provvedimento verrà inoltrato al neo Governo ed al Ministro pro tempore.
Perché si facciano carico di un problema che oggi ha una precipua dimensione comunitaria e che potrebbe determinare anche scelte politiche europee penose per il nostro Stato.
Fin dall’inizio abbiamo creduto in questa battaglia. Da quando i nostri occhi increduli hanno letto il testo dell’O.M. 241/2016 nella parte in cui in modo del tutto incomprensibile, ha così sancito il servizio paritario prestato nelle scuole paritarie non è valutabile.
Motivo questo che ha spinto il nostro studio ad avviare un Comitato nazionale per il riconoscimento del punteggio pre ruolo che oggi vanta la seguente e seguitissima pagina Facebook: https://www.facebook.com/groups/1043815462419738/?fref=ts.
Abbiamo inviato una petizione al Parlamento Europeo, attraverso il modello che potrete scaricare Ma non è tutto. Siamo stati i primi (con giudizio collettivo al TAR nel mese di aprile 2016) a denunziare per conto di 250 docenti la grave condotta amministrativa inaugurata con l’O.M. 241 dell’8 aprile 2016 nella parte in cui, in modo del tutto incomprensibile, ha così sancito il servizio paritario prestato nelle scuole paritarie non è valutabile.
LE NOSTRE VITTORIE IN MATERIA DI PARITARIE DINANZI AL GIUDICE DEL LAVORO.
Per visionare solo alcune delle nostre vittorie in materia di riconoscimento pre ruolo è possibile cliccare nei seguenti link:
Potete visionare le altre vittorie paritarie accedendo al sito www.avvocatofasano.com
CHI PUO’ RICORRERE E PARTECIPARE ALLA PETIZIONE:
Tutti i docenti che hanno maturato servizio pre ruolo in istituti paritari, previa produzione dei certificati di servizio o dei contratti di lavoro subordinato siglati con l’istituto.
Cosa fare dunque? Agire insieme al fine di tutelare:
il fondamentale diritto al riconoscimento sia a fini giuridici che economici, dell’intero servizio di insegnamento svolto prima dell’assunzione a tempo indeterminato nelle scuole paritarie.
la collocazione nella posizione stipendiale maturata in seguito all’intero servizio pregresso svolto
la corresponsione delle differenze retributive che risultino dovute a seguito della suddetta ricollocazione nella posizione stipendiale di competenza.
Per info: studiolegale.fasano@alice.it – Linea whatsapp: 3348120803 – Oggetto messaggio: richiesta informazioni parlamento europeo paritarie