I dipendenti della Formazione Professionale siciliana hanno subito una gravissima lesione dei diritti sanciti dalla legislazione dell’UE.
Per questo nell’estate 2015 abbiamo depositato un’istanza in Commissione Europea. Chiunque, persona fisica o impresa, può denunciare alla Commissione Europea presunte violazioni del diritto europeo da parte di uno Stato membro senza dover dimostrare di essere direttamente leso dall’eventuale infrazione.
E’ proprio con il progredire e con il consolidarsi del processo di integrazione che si è avvertita maggiormente l’esigenza di garantire un’applicazione uniforme del diritto dell’Unione in tutti i Paesi membri e quindi evitare una disfunzione del sistema nel suo insieme e nelle sue articolazioni, nonché una situazione di discriminazioni tra i cittadini. A ben vedere, la violazione di uno Stato finisce per andare a scalfire la parità di trattamento e la solidarietà all’interno dell’Unione ed a creare uno sbilanciamento disarmonico in un sistema giuridico che vede tra i suoi obiettivi fondamentali quello della interpretazione e della applicazione uniforme delle regole comuni.
La Regione siciliana e lo Stato italiano hanno applicato condotte e scelte politiche del tutto in antitesi con i superiori standard comunitari.
Ecco, allora, l’esigenza, di procedere con una richiesta di intervento da parte della più importante istituzione comunitaria.
Il recente protocollo fa ben sperare. Non ci resta che attendere la decisione della Commissione.
Da oggi, formalmente, i dipendenti della Formazione professionale siciliana, sono approdati in europa!
Ecco la comunicazione a firma di Muriel Guin, capo Unità della Commissione: